di Albino Pedina

28 Ottobre · Il giorno prima della fiera
Ore 20:00
Eccomi qua, bello carico, per partecipare a Lucca Comics & Games! Si tratta della mia prima Lucca, quindi l’entusiasmo è alle stelle. Il Puzzillo mi ha rimediato un posto letto a Viareggio, un pass espositore (“quello stampa non ce lo danno più”, ha detto) del padiglione Carducci, e mi ha chiesto di fare un reportage su Lucca Games. Ovviamente userò i ritagli di tempo per godermi quella che come tutti sanno è la fiera di fumetti più grande e più bella d’Europa. Adesso a letto presto, che domattina alle 8 mi sveglio e parto carico a pallettoni per cinque giorni di magia.

GIORNO 1
Ore 8:00
Sto per mettermi in auto, il navigatore dice che entro le 8.30 dovrei essere a Lucca, in tempo per l’apertura dei punti accredito e con largo anticipo per l’apertura dei padiglioni. Nello zaino che mi ha dato il Puzzillo c’è tutto: il pass stampato per ritirare il braccialetto, un blocco per appunti, un piccolo ombrello arancione e uno strano astuccio, tipo un porta-anelli, con scritto “aprire solo in caso di emergenza”, non so cos’è, ma ormai ho capito che il Puzzillo è un burlone, lo aprirò dopo. Agitandolo fa “toc-toc-toc”, credo contenga una caramella per la gola, boh. Non sto nella pelle, sono elettrizzato.
Ore 10:30
Sono ancora in coda al casello di Lucca Est. Incredibile, non pensavo ci fosse tutta questa gente. Sento che sarà una grandissima fiera.
Ore 12:30
Finalmente ho trovato parcheggio. Ho dovuto camminare un po’, ma cosa sono tre chilometri e otto euro di parchimetro quando ti aspetta il Gioco con la G maiuscola? C’è stata un po’ di confusione ai punti accredito, ma per fortuna ho risolto in fretta, dopo solo mezz’ora di coda. Colpa dell’inesperienza, devo ancora capire come funziona questo gioco grande come una città.
Ore 13:45
Ed eccomi al Games! Si respira un clima di festa, c’è odore di fritto, di fustella fresca e di plastica nuova, il sole splende alto e le energie sono al massimo. Grazie al pass sono entrato nel padiglione Carducci senza problemi e sto ammirando le mille scatole colorate, non vedo l’ora di fare una scorpacciata di giochi.
Ore 19:30
Sono esausto, ma felice. Ho i piedi distrutti ma il cuore pieno di meeple. A dire il vero non è stato facilissimo giocare, non ci sono molti tavoli demo ed erano quasi tutti già prenotati anche se il padiglione era tutto meno che pieno, si vede che sono arrivato tardi. Per fortuna sono riuscito a provare Mesos nel Games Café. Mi sembra proprio un gioco divertente, originale e innovativo.
Mentre scrivevo quest’ultima riga, la scatoletta nera che avevo appoggiato sul comodino è caduta, mi sa che l’ho lasciata in bilico.

GIORNO 2
Ore 7:00
Mi sono svegliato con il rumore della pioggia, ho sentito che piove ogni anno, a Novembre ci sta. È solo un po’ d’acqua, non rovinerà la magia della fiera.
Ore 9:00
Mi sa che devo muovermi prima, anche oggi non ho trovato parcheggio vicino al Games, sarà colpa della pioggia. Nonostante l’autostrada congestionata, è uno spettacolo vedere gli ombrelli colorati che si spostano come un tappeto in movimento, sembra che la voglia di divertirsi della gente possa abbattere qualsiasi ostacolo. Che bello!
Ore 11:00
Sono al Carducci e sono completamente zuppo, l’ombrello del Puzzillo non ha retto alla veemenza della pioggia. Sembra di stare in una serra, ogni volta che apro la bocca bevo aria calda e sudore evaporato, ma oggi sarà una giornata intensa, voglio intervistare qualche autore per sentire cosa ne pensa dell’evento.
Ore 15:00
Sia benedetta la cassa prioritaria per gli espositori, per fortuna sono riuscito a prendermi un hamburger e una bibita, venti euro ben spesi. Purtroppo è tutto bagnato, non ci sono posti a sedere e ho mangiato in piedi, ma ci sta, con tutta questa gente. Ho incontrato un collega di una nota rivista cartacea (anche lui col pass espositore, molto bella la cura con cui vengono separati i settori di serie A, come il nostro, da cose di serie B che non interessano a nessuno come Stranger Things, Tetsuo Hara e Hideo Kojima) con cui abbiamo parlato di Cities, concordiamo che sia un gioco divertente, originale e innovativo. Mi sembra che qualcosa nello zaino stia vibrando, ma il telefono ce l’ho in tasca. LOL, anche lo zaino deve essersi emozionato!
Ore 22:30
Sono sul letto della stanza d’albergo. Ho ancora i pantaloni umidi, questa giornata mi è davvero entrata nelle ossa. Alla fine sono riuscito a provare What Do You Meme?, un party game che non esiterei a definire divertente, originale e innovati-
Ore 22:45
Bizzarro. Mentre scrivevo, la luce sul comodino ha tremolato e si è spenta, e il ventilatore sul soffitto ha fatto “PUM!” e si è rotto. Domani avviserò la reception. La scatoletta nera sembra essere uscita dallo zaino, è abbastanza pazzesca come cosa, ma forse l’ho solo urtata quando è saltata la luce. Ma basta paranoie, domani dovrebbe smettere di piovere e sento che sarà una giornata più tranquilla.

GIORNO 3
Ore 6:00
A noi due, Lucca! Oggi mi sono svegliato prestissimo, voglio fare un giro al Comics e niente me lo impedirà.
Ore 9:00
A quanto pare col pass espositori del Games non si possono visitare gli altri padiglioni, lo staff di Lucca non è informatissimo su cosa fare e nel dubbio, per non disturbare, ho desistito. Il pass stampa sarebbe tornato utile, adesso. Pazienza, tanto devo godermi il Games, il mio posto è là. Giornata strana, luce giallastra, caldo umido, gente che si muove a ritmo di respiro. Irreale.
Ore 11:30
Non ho davvero mai visto tanta gente tutta insieme. Questo posto è UN DELIRIO IPERCAPITALISTA uno spettacolo. Devo essere stanco, avevo scritto una frase completamente sbagliata e lo zaino è insolitamente pesante. Non sono riuscito a provare niente, ma oggi hanno annunciato il Gioco dell’Anno! Ha vinto Botanicus, il mio preferito della cinquina: col suo sistema di azioni “a diminuire” è senza dubbio un gioco divertente, originale
MA ORIGINALE COSA? È I VIAGGI DI MARCO POLO PER DILETTANTI, MALEDETTA MERINGA DI ESCREMENTI.
Ore 11:45
Ok, sono davvero stanco, non ricordo di aver scritto l’ultima frase della pagina precedente e decisamente non è una cosa che scriverei, ok che c’è qualche similitudine fra Botanicus e Marco Polo, ma hanno intenti e temi diversi, è un paragone fuori luogo. Stasera a nanna presto.
Ore 16:30
La giornata è sfiancante, le code per gli eventi ingolfano il padiglione e sto girando da ore senza riuscire a giocare a niente e il mattino ha l’oro in bocca, haHahaHAHAhahHah.
Ore 21:00
Sono già in albergo. non riesco a smettere di tremare, che cavolo mi succede? Mi sono fatto trascinare dalla folla fuori dal padiglione e ho camminato fino all’auto come uno zombie. adesso sono seduto sul letto e sto guardando la scatoletta nera, ma non ho il coraggio di aprirla. non voglio pensarci, ma domani vado prima, così riesco a provare più giochi.
Ore 4:48
plastica che grida, sorrisi che colano, carne che gioca a diventare merce di plastica che grida, sorrisi che colano, carne che gioca a diventare merce di plastica che grida, sorrisi che colano, carne che gioca a diventare merce sulla scacchiera di fango
NON PROVARE A RESISTERE, NON PUOI FARCELA. LA VERITÀ NON PUÒ ESSERE IGNORATA. LE TUE ILLUSIONI SI INFRANGERANNO SU UN MURO DI LACRIME, SANGUE E WORKER PLACEMENT DEL CAZZO TUTTI UGUALI.

GIORNO 4
Ore 5:30
Che pessima nottata, non sono per niente riposato. E oggi è sabato, il giorno del sold-out di biglietti. Sono un po’ preoccupato perché oggi sarà un bagno di folla incredibile, già nei giorni scorsi era difficile girare per la fiera, in più non sto benissimo e mi sembra quasi di non aver dormito, ho fatto sogni agitati, ricordo solo una scacchiera di acqua e terra e figure indistinte che si trascinavano sulle caselle umide e maleodoranti. Però oggi è un nuovo giorno, andrà bene, me lo sento.
Ore 7:30
Sono già davanti al Carducci, ho fatto colazione e mi sento molto meglio.
Ore 8:30
lucca è grande grande lucca è una bocca lucca mi sta masticando dio quanta gente madonna quanta gente
CORRI, AGNELLINO, CORRI.
Ore 9:30
Sono riuscito a farmi spiegare il nuovo spin-off di Vudù a tema fantasy, davvero un gioco per tutti, divertente, orig-
ADESSO LA PENNA TE LA TRONCO NEL CULO. POSSIBILE CHE SIA TUTTO DIVERTENTE, ORIGINALE E INNOVATIVO, PORCO L’INFERNO DA CUI SEI USCITO? NON HAI IMPARATO NIENTE, PICCOLO MONUMENTO IN BRONZO ALL’OLIGOFRENIA? APRI LA SCATOLA, IMBECILLE.
Ore 10:30
Sto evitando di rileggere quello che scrivo, evidentemente non sto benissimo, forse ho anche un po’ di febbre. Farò pulizia alla fine. La fiera è un casino, periodicamente viene chiuso il padiglione Carducci per far defluire la folla, è tutto molto strano, le persone si trascinano, stanche e con la faccia tirata, c’è davvero troppa gente anche solo per muoversi, oggi dubito di riuscire a fare alcunché: impossibile sedersi, le prenotazioni sono sovraccariche e le file agli stand gastronomici sono davvero lunghe.
Ore 13:30
non riesco più a smettere. le male parole mi chiamano. le mani mi fanno male. le male parole mi chiamano. la testa mi fa male.
DEVE FARE MALE.
Ore 16:30
Basta, adesso torno a casa, scrivo al Puzzillo e mi licenzio, tanto non mi pagano comunque. Appena torno in albergo apro quella dannata scatoletta, secondo me c’entra qualcosa.
Ore 18:00
Mio dio che orrore! Nell’astuccio nero c’era un occhio di vetro. Che scherzo di cattivo gusto, appena torno a Roma quel bastardo del Puzzillo mi sente. Ho provato a chiamarlo, ma non mi risponde, starà dormendo come al solito.

GIORNO 5
Ore 4:48
Mi sono svegliato di soprassalto, in un bagno di sudore. la scatoletta era aperta e quel maledetto occhio, lo giuro, mi stava guardando. faccio sogni orribili, in cui vengo inghiottito dall’outlet di Giochi Uniti… succhi gastrici mi investono e finisco in una scatola di Like, nel cestone di giochi a 5 euro.
LIKE SI TROVA LÌ DENTRO PERCHÈ NEI CESSI DEL GAMES NON C’ENTRAVA.
lasciami in pace!
SMETTI DI SCRIVERE MINCHIATE E MAGARI NE PARLIAMO.
per favore…
COL CAZZO. POSSO ANDARE AVANTI ALL’INFINITO. POSSO FARTI DELIRARE IN ETERNO. PH’NGLUI MGLW’NAFH CTHULHU R’LYEH WGAH’NAGL FHTAGN, PEZZO DI MERDA.
Ore 12:34
non so dove sono non so più chi sono. la fiera è così graaaAAAANDE e bella e piena di vita, piena di gente, non manca rien
Quest’edizione di Lucca Comics & Games, pur con tutta la grandeur che un evento del genere si porta dietro, tipo quella delle parate organizzate dal Reichsminister für Volksaufklärung und Propaganda, è un’enorme e inarrestabile macchina che tritura carne e mangia soldi. I prodotti sono l’esca, il pubblico la merce, la frustrazione la moneta corrente.
VEDO CHE INIZIAMO A RAGIONARE. ADESSO, DA BRAVO, FAI QUELLO CHE DEVI E INDOSSAMI. FARÀ MALE SOLO PER UN MOMENTO.

EPILOGO
Dall’Eco di Lucca — 3 Novembre 2025
MISTERO AL LUCCA COMICS & GAMES
Inquietante caso di persona scomparsa alla kermesse lucchese. Nella tarda nottata di ieri, le autorità hanno ritrovato di un diario, contenente messaggi deliranti e scurrili, in un un fosso accanto al padiglione Carducci. Il diario apparteneva a uno stagista (non pagato) di un blog semisconosciuto, al secolo Albino Pedina: le ricerche per rintracciarlo sono finora state vane, ma si prosegue incessantemente per ritrovarlo, è evidentemente poco lucido e, se non pericoloso, quantomeno molto sboccato.
Dall’Eco di Lucca — 4 Novembre 2025
RITROVATO LO STAGISTA (NON PAGATO)
Nudo, coperto di fango, con del sangue incrostato sotto l’occhio destro, che il personale sanitario ha confermato essere di vetro. Così le autorità hanno ritrovato Albino Pedina, la persona scomparsa qualche giorno fa, dopo che la stessa aveva vagato per ore, bevendo dalle pozzanghere e nutrendosi di fondi di noodles istantanei. L’uomo, in evidente stato semi-confusionale, è stato ritrovato nel padule di Fucecchio intorno alle tre di stanotte. Invano i medici hanno provato a fargli dire qualcosa di coerente: pronunciava solo frasi sconnesse e oscenità irripetibili.
Dall’Eco di Lucca — 5 Novembre 2025
ALBINO PEDINA FUGGE DAL REPARTO DI PSICHIATRIA
Non è ancora chiara la dinamica per cui Albino Pedina, l’uomo ritrovato in stato confusionale, poi mutato in crisi psicotica, sia riuscito a fuggire dal reparto di psichiatria. Il personale afferma di aver sentito solo una bestemmia fortissima, seguita dal tipico rumore che fa una finestra con inferriate di sicurezza quando viene divelta da un’onda sonora innaturale. Quando sono arrivati sul posto, la stanza era vuota. L’unica traccia lasciata dall’uomo è stata una scritta, vergata in sfumature di mogano su una parete della stanza, probabilmente realizzata scoreggiando sul muro: SONO TORNATO, FIGLI DI PUTTANA.






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