Ludonaute smette. L’ex casa editrice di Colt Express, Lewis & Clark e Living Forest, che ormai sono proprietà di Tycoon Games, decide di lasciarsi andare dolcemente. Si sente la cultura sul fine vita francese. Non come CMON, che lo sta facendo con un atteggiamento pro-life da accanimento terapeutico.
“C’è poca passione, ormai è tutta finanza e marketing, e questo non ci piace“, ha dichiarato l’editore. Pensavano di farcela con Fisica ed Economia Domestica.
E ancora:
“Ormai escono troppi giochi, è difficile stare dietro al tenore produttivo“.
Un j’accuse che favorisce però la difesa del sistema attuale: se la produzione dovesse diminuire, si produrrebbero solo varianti di classici e giochini monouso. Se da “passione, finanza e marketing” facciamo ritirare la passione… rimangono i videogiochi tripla A e la speranza nell’indie.
Ma c’è uno starnazzo del cigno ad attenderci, perché Ludonaute ci lascia con due ultime produzioni:
Arigatō: un “guilty pleasure” aziendale pubblicato in fretta e furia, come un tatuaggio da ubriachi a Ibiza.
E
Limit: un gioco politico che ti fa capire come funziona il mondo, quindi immaginiamo finisca con una chiusura aziendale.
South Park ha dedicato una puntata al fatto che quando si muore ci si fa la cacca addosso, ora vedremo se è vero.





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