Iniziano le votazioni per l’IoGioco Award 2024 e partono le polemiche. D’altra parte siamo in Italia, ce lo si può aspettare.
Che un premio faccia cagare.
Il premio però fa leva sulla placida pietra della storia: le candidature sono relative esclusivamente ai titoli editi in lingua italiana, quindi per lo più già premiati o cassati dalla critica e dai palmares del resto del mondo.

Si tratta di un premio con molte categorie di giochi di società, a votazione popolare.
Sappiamo che se c’è una cosa peggiore dei giornalisti ludici sono i gamer, ma non per questo le selezione dei giornalisti mancherà di sorprenderci con qualche perla degna del suo pubblico.
Di alto valore etico ad esempio sono le nomination a Game Designer del 2024 di Reiner Knizia e Richard Garfield, i cui meriti risiedono principalmente nel non avere nemmeno un gioco tra quelli nominati, in nessuna categoria. Qualcosa che per la giuria si trova a metà tra la schizofrenia e la voglia di essere riconosciuti tipica dei serial killer.

La scelta di applicare al premio diverse categorie porta i suoi frutti, come veder competere nella stessa SETI e Sky Team o, come direbbe il nostro psichiatra di riferimento, il secondo strike per la schizofrenia.
Certo Sky Team si trova anche nella categoria Light and Family, ma SETI partecipa solo in quella del Miglior gioco o, come ci piace pensarla più esplicitamente, Miglior gioco per nessuno.


E se da una parte suscitano interesse sincero categorie inconsuete come quella dei librigame Libri-Gioco (solo roba Made in Italy TM), dall’altra suscitano interesse sociologico categorie inconsuete come Miglior supplemento per Gioco di Ruolo, dalla cui votazione vengono stilate liste di proscrizione per i servizi sociali.
Rilevante anche l’ormai immancabile categoria per il Miglior Solitario, che come poche altre rappresenta il punto d’incontro tra i concetti di gamer e di gioco di società. Che che ne dica la narrativa post-covid.
Quando andrete a votare, nel form del sito non trovate il tasto “sono privo di disagi” (anche perché sappiamo che non sarebbe vero), quindi approfittate di quello “Non so/Non voglio rispondere”, non servirà per la premiazione, ma sarà un buon esercizio per non fare i coglioni alle prossime elezioni.
Qui, rispetto ad altri premi internazionali non dovrete assistere a epurazioni politiche (o almeno anche quelle son fatte all’italica maniera, in silenzio).





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