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Olimpia e il fantasy secondo Luciano Ponticelli.
Comunque una interpretazione migliore di quella
offerta da Vaccarino. |
Titolo: Gauntlet of Fools
Anno: 2012
Autore: Donald Xavier Vaccarino
Editore: Indie GBoards and Cards
Tipo: non gioco di dadi
Genere: kickstarter
Tema: fantasy
Meccanica: giramento di carte (e di dadi), asta a rogne
Giocatori: 2-6
Durata: 5’/45′ (dipende da quanto siate svegli)
Difficoltà: 1/5
Dipendenza dalla lingua: nulla, nulla ha più importanza.
Illustratori: L. Francisco, C. Romanos
Gallery
[il Puzzillo]
Gauntlet of Fools tratta di un manipolo di eroi diversamente abili che, avventuratisi in un dungeon pieno di pericoli, mostri e trappole, perseverano nella loro attività fino a che uno solo di loro riesca ad uscire dalla fiera di Essen senza aver comprato Gauntlet of Fools.
Purtroppo la maggior parte di essi vivevano un destino segnato dall’aver preordinato il “gioco”.
L’idea era buona: una nuova casa editrice contatta uno degli autori più in voga del momento ed esce con un giochino veloce a tema fantasy che non può fallire.
La parte meno buona è stata quella in cui al suddetto autore nessuno chiede se gli vada di fare un gioco.
A lui non andava ed ecco Gauntlet of Fools.
Vaccarino usa probabilmente uno degli ultimi bonus a sua disposizione per provare quello che qualsiasi giocatore della nostra generazione ha, in cuor suo, progettato: una simulazione di dungeon crawling con carte e dadi, ricca di effetti e decisamente veloce. Un po’ come Munchkin, ma ricca di effetti e decisamente veloce.
Altra ottima idea degli editori è quella di fare ricorso a Kickstarter, la nuova frontiera delle televendite, un’invisibile parete fra la galera di Vanna Marchi e la casa vacanze dei nuovi “editori”. Un argomento che inizialmente abbiamo evitato di affrontare per poterlo osservare e studiare un po’ meglio, ma poi tra puzza e sgommate abbiamo desistito del tutto.
Fatto sta che il ricorso a Kickstarter ad oggi ha guadagnato il valore di un notevole biglietto da visita, un po’ come presentarsi alle elezioni a nome di Silvio.
E proprio come Silvio, Kickstarter entra nelle case della gente via media, raggiungendo una quantità di pubblico che i canali pubblicitari dedicati al gioco da tavolo non vedranno mai, colpendo una quantità di allocchi altrimenti inarrivabile.
Sullo
stesso piano è anche la simpatia inserita tra illustrazioni e caratteristiche.
Aggiungendo a questo parole come “fantasy” e “Vaccarino”, la trappolona è pronta.
Come sia poi effettivamente il gioco ha l’importanza del colore delle scarpe di un cadavere. Più sensata sarebbe invece la discussione sul fatto che effettivamente il gioco sia tale, piuttosto che un passatempo.
Si tratta di un’asta per scegliere la combinazione personaggio-arma seguita da un lanciar dadi dai punteggi più alti possibile. Chi lo fa più a lungo vince (nulla a che vedere con “l’altro sport”).
Personaggi e armi vengono abbinati casualmente, richiedendo un grande lavoro di equilibrio. Oppure un’asta.
Ma sì, a disposizione dei giocatori un bel set di penalità da attribuire ai personaggi per rilanciare sulla loro acquisizione. Questo significa che alcune combinazioni possono essere talmente più vantaggiose da preferire quel personaggio cieco, zoppo e ubriaco, piuttosto che qualsiasi altro a tavola. All’aggiunta della sindrome di
Tourette e diarrea, tendenzialmente, si passa al secondo e si continua fintanto che tutti i giocatori non abbiano scelto un personaggio o contratto malattie genetiche.
Se a questo punto qualcuno non si è mangiato la lingua cercando una scusa per allontanarsi dal tavolo, si iniziano a pescare carte dal mazzo “incontri” e tirare dadi per trasformarle in soldi, o in danni, in caso di risultati bassi. Avanti così fintanto che uno non abbia abbastanza soldi da dire “è finita, andate in pace”, frase che da sempre allieta i cuori e altri organi di un po’ tutti.
Trattandosi di un mazzo ovviamente mostri e trappole presenti al suo interno sono tutt’altro che progressivi, e non c’è modo di evitare un incontro. Nel frattempo tra quei focomelici nati, o disabili resi, dei personaggi, alcuni avranno abilità a consumo che li rendono sempre più incapaci col passare del tempo, altri avranno abilità che crescono d’effetto sconfiggendo quei mostri che però senza abilità accresciuta non riescono a sconfiggere, mentre gli ultimi sono pippe a prescindere.
L’immagine che rimane è quella di Vaccarino che invia il regolamento guardandosi intorno come uno che abbia appena fragorosamente scorreggiato in strada.
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