Non è una scatola che trovate ancora sugli scaffali, ed è comunque una scatola che più facilmente troverà posto in una libreria o su di uno scaffale d’esposizione piuttosto che in una ludoteca. Arcanum sembra una bionda truccata da dark lady, una sofisticazione che le appartiene per aspetto più che per carattere.
E’ una storia di forte sentimento la nuova collaborazione di Andrea Chiarvesio, che ha tradito l’amore di Luca Iennaco per la passione di Pierluca Zizzi, dando a frutto un figliastro snob con il quale Kingsburg e Olympus non vorranno giocare.
La casa editrice di Arcanum è Lo Scarabeo, editore delle carte dei tarocchi, gli stessi che vengono utilizzati nel mazzo né più né meno che carte piacentine per una “corsa dei cavalli” a scommessa segreta, ma con disegni molto belli, come affascinante è la grande plancia, bella come una velina in un convegno di fisica quantistica, utile come una velina in un convegno di fisica quantistica.
In somma, un po’ come quando cercavamo di rendere gioco i soldatini, qui si tenta di rendere divertenti i tarocchi, la cui funzione principale rimane però inevitabilmente quella di essere guardati, nonostante l’evidente lavoro di design ludico per trovare un equilibrio meccanico all’utilizzo di carte da scopa per un gioco definibile come tale (tale gioco, non tale scopa); un intreccio tra sacro e profano che scontenterà molti lettori di tarocchi e, spero, meno giocatori. Al momento, se fossi coinvolto nella cosa, non mi farei fare le carte. Vedremo.






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