Il Gioco dell’anno 2025 lo vince Botanicus di Ferrari e Masseini, e viene presentato con una sentita motivazione della giuria che termina con “vuoi che ne faccia un articolo stile recensore compiacente o neutro stile rivista che non è stata pagata?“.

Il premio tutto italiano premia due autori italiani e una casa editrice italiana, Giochi Uniti, che ha creduto in loro fin da subito dopo che Hans im Gluck li aveva già pubblicati.

Per la prima volta, la giuria ci ha tenuto a riconoscere una menzione speciale come Gioco per Tutti a Flip 7, che dalla stessa giuria non era stato indicato nemmeno tra i finalisti, sottolineando che:
1- Non è Botanicus “il Gioco per Tutti”.
2- La coereza non è un criterio per la selezione dei giurati.
3- Il fatto di aver premiato un gioco plausibile è stato un incidente di percorso.

Nella motivazione per la menzione c’è un coraggioso “premiarne il ritmo serrato”, per un gioco da 18 giocatori, in cui puoi solo essere eliminato o decidere se passare, e aspettare che 17 persone finiscano di giocare. Praticamente lo stesso downtime di Ark Nova, ma con più animali e meno soddisfazione.
Ma se il mazziere ha un buon ritmo, magari finisce presto.

Tornando al gioco dell’anno, Il Fiume d’oro. Ecco perché non possiamo avere cose belle. E sì che ci avevano provato, tre sole azioni possibili e un dado per indirizzarle. Meno di così Flip 7. O Botanicus.

E invece è troppo lo stesso, o forse troppo è stata quell’estetica piena d’oro, quando Botanicus si presenta semplice come un discorso di Salvini, e riporta il gioco ad una dimensione popolare. Un gioco ispirato alla terra terra.

Lasciano la competizione, senza vittoria e senza menzione:

Cities – un gioco di costruzioni che ha così poco da dire che sembrava un candidato ideale per il Gioco dell’anno: impila le casette, rispetta le condizioni, alle 4 togli il grembiule e aspetta mamma in cortile.

Terrorscape – un “modernissimo” Mister X, col suo piacevolissimo uno contro tutti, a tema horror. Con queste premesse, per essere arrivato in finale di un premio “per tutti”, deve essere un vero capolavoro.
Il gioco o la giuria.

Mesos – un set collection come non se ne vedavano da ieri pomeriggio. Un gioco veloce in cui gli autori sono riusciti ad infilare il costo di mantenimento delle carte, perché scrivere “ci state sul cazzo” nel regolamento non stava bene.

Complimenti dunque a Botanicus, ai suoi autori, editori, e localizzatori, per essere stati i primi a generare la necessità di una menzione per speciale per Flip 7.

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