il 28 maggio si celebra il World Play Day, instituito dalla International Toy Library Association e avallato dal dalle Nazioni Unite.
Perché? Perché il gioco è un diritto fondamentale del bambino.
Sic transit “il gioco non è solo una cosa per bambini”.
E le ludoteche continuano a essere dei parcheggi per fagotti relativamente amati.
Le realtà ludiche di settore si aggregano all’iniziativa con la velleità tipica del suonatore di bonghi che vuole far parte della filarmonica al concerto di capodanno.
Non vedevo un entusiasmo del genere da parte degli adulti per una festività dedicata ai bambini da quando facevo il chierichetto.
Si susseguiranno iniziative di nessunissima influenza mediatica, che però all’interno del mercato di riferimento risultano di nessunissima influenza economica.

“Il gioco è elemento formativo, fonte di creatività, ed esercizio di maturazione“, dice il gestore della Sisal di quartiere mentre paga la qualificazione della Roma in Europa League, “mio figlio gioca tantissimo, anche giochi da grandi, l’hanno prossimo conto di portarlo a Saint Vincent“.
Convinti da tanta saggezza e da altrettanta che ne verrà diffusa tra reel e stories di un esercito di scazzacani content creator professionisti, partecipiamo entusiasticamente alla celebrazione, andando ad abbassare i prezzi dei nostri articoli su Vinted.





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