Polemiche per l’uscita del gioco La Famiglia: the great mafia war, un titolo datato 2023 di cui il pubblico italiano è venuto a conoscenza solo di recente e che, nella scarsità di notizie di copertura per un governo eccezionalmente prolifico di cazzate, ha trovato spazio persino nei telegiornali.

Offende la dignità dei siciliani” ha detto Alessandro Di Leo (deputato regionale di FI), chiedendo a Schifani (presidente della regione Sicilia) di impedirne la vendita.

La censura come soluzione, un sistema… familiare.

Qualsiasi appiglio è buono per un po’ di pubblicità, e potremmo preoccuparci del fatto che anche Maria Falcone si risenta per la pubblicazione del prodotto, ma qualsiasi pubblicità è una buona pubblicità, e se anche lì il gioco è definito come un “Monopoli a tema Mafia”, oh, siamo in televisione con un gioco di nicchia!

Offensivo è ritenere che un giocatore non sappia distinguere un prodotto di intrattenimento da un’apologia di reato, ma ci sta che a destra si abbia quest’idea dell’elettorato, o che certa politica si senta personalmente toccata, o che faccia brutto dare per scontato che nel 2025 la gente sappia che mafia=malemale.

Ma ora basta elucubrare, ne approfondiremo prossimamente con le righe di un ospite di spicco.

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