di Mr. Black Pawn
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La nostra amica Giulia interpreta “non sparate sul blogger”.
Magistrale nella versione senza non. |
Rieccomi a voi, dolcissimi bastardi, con un nuovo emozionante format atto a parlare male degli altri.
Prima di partire con questa nuova rubrica, gli immancabili disclaimer di rito resi necessari dal fatto che buona parte dei nostri lettori occasionali è pigra e non ha tempo di leggere le F.U.C.K., o chi siamo, o di accendere il cervello prima di premere “pubblica” e inviare un commento.
1. No, non facciamo nomi con questo tipo di articoli, non perché non siamo capaci ma perché vogliamo davvero prendere per i fondelli dei modi di fare e non delle persone. Se poi uno si sente punto sul vivo, problema suo.
2. No, non abbiamo rispetto per gli altri, non in senso assoluto: se uno fa una cosa ma la fa male, sia essa un lavoro o una passione, vaffanculo. Uno smisurato impegno non garantisce un buon risultato. Questo blog ne è la prova lampante, a parte lo “smisurato”.
3. No, non ci sentiamo in colpa a giudicare gli altri, anzi, pensiamo che chi dice di non farlo o è un asceta buddista o un ipocrita. E comunque ehi, sono battute. Rilassatevi ogni tanto, mollate Trajan e fatevi una canna*.
Per cominciare, eccovi i cinque tipi di blogger che ci fanno ridere tanto e che secondo noi sarebbe meglio non venissero letti da nessuno se non a scopo ricreativo.
Sì, certo, ovviamente se fosse una gara la vinceremmo noi, ma quando leggete un blog fatemi il favore di ricordarvi di chi dice chiaramente di essere un cazzone che prende per i fondelli (ma non prende scatole e non ha banner pubblicitari), e chi invece tutto il resto.
1. l’Appassionato.
L’Appassionato di per sé è innocuo: apre il blog per postare i risultati delle partite del suo gruppo di amici, le sue impressioni del tutto personali sui giochi, o le foto fatte male di miniature dipinte peggio ma in modo maniacale, o delle cassette da lavoro modificate per ospitare puzzilli e segnalini. Il problema è che dopo un po’ manca il materiale, il gruppo stesso ha smesso di leggere il blog, anzi, il gruppo frequenta proprio altra gente, un pelo più normale, e allora l’Appassionato alterna i post che parlano di giochi con altre passioni improbabili: rituali d’accoppiamento dei pachidermi, le influenze degli alieni nella cività mesopotamica, una breve cronistoria dell’ortodonzia.
E voi, che cercavate due righe indipendenti sull’ultimo Feld, vi trovate a leggere un saggio su quanto ce l’ha lungo un elefante.
All’Appassionato piace MageKnight.
In solitario.
L’Esperto di Giochi è convinto di sapere tutto sull’argomento, legge un sacco di articoli in inglese nonostante la sua conoscenza dell’inglese sia approssimativa ed ha una collezione immensa di titoli giocati poche volte. L’Esperto di Giochi ha maturato la convinzione che a lui basti una veloce lettura del regolamento per essere in grado di recensire un gioco: quando leggete una sua recensione, dovete tenere presente che “diverse partite” vuol dire “due”, che “provato per voi” vuol dire “mezza demo” e che “prima impressione” vuol dire “ho letto il retro della scatola” e forse visto i pezzi.
L’Esperto di Giochi può essere un pericolo, perché tende ad essere convincente ed autorevole anche mentre vi consiglia
AstroNuts.
3. il Mollica
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Vincenzo e il suo dubbio:
“Anche Liga?”
“Sì, anche Liga.”
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Il Mollica è quel blogger che parla bene di qualsiasi cosa gli sia capitata sotto mano. Il Mollica non lo fa con cattiveria o per tornaconto, è proprio fanciullescamente affascinato da qualsiasi cazzata gli atterri sul tavolo: è affascinato dagli autori, dai componenti colorati, dalle meccaniche.
Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace, e al Mollica piace tutto, il mondo è fatto di brave persone, e tutto andrà nel migliore dei modi possibile. Al Mollica piacciono le serie tv senza sangue e senza sesso, la musica pop e le commedie, non fuma, non beve e non guarda il TG perché
ussignùr quante magagne. Il Mollica va a poche fiere, tutte di successo. Al Mollica piace
Tokaido.
4. Il Marchettaro
Ogni tanto, un appassionato decide di essere diventato ormai un esperto. E dato che il mondo si muove a suon di favori, non c’è niente di meglio che mettere su un sito che si basa sul concetto di “tu mi dai un gioco a me, io ne parlo bene” applicato mediamente a tutti gli editori sul mercato (tranne quei pochi che lo mandano affanculo).
Il Marchettaro fa una vita di merda, con i beneficiari del servizio semi-gratuito che lo stressano per avere le recensioni in tempi brevi, per cambiare quella frasetta là che poi la gente capisce male, che s’incazzano che nei falsi difetti c’è scritto comunque qualcosa, che gli smollano scatole di giochi terribili in cambio di righe e righe di leccate di culo.
Al Marchettaro piacerebbero pure giochi belli, ma la strada che ha scelto lo vincola a serate fatte di Timeline, Dobble e 1969.
Come noi, insomma, ma pagato. Chiamalo scemo.
5. l’Alienato
Questo me lo sono lasciato per ultimo perché è il più divertente da leggere.
L’Alienato è stato folgorato sulla via di Damasco da un autore, da un gioco, da una community, e ha iniziato a scrivere di giochi avendo una una visione d’insieme del mondo ludico equivalente alla conoscenza che potrebbe avere un bambino della sessualità dopo aver visto tre puntate di He-Man.
Se l’Alienato conoscesse Ygritte del Trono di Spade, lei lo apostroferebbe dicend con un calcio nei coglioni: il tapino non ha veramente la più fottuta, pallida idea di cosa stracazzo stia parlando.
Non è troppo pericoloso perché il suo raggio d’azione è limitato a pochi idioti.
All’Alienato piace quel che ha provato, cioè quasi nulla. Lo consiglia, ma nessuno lo ascolta.
E questo è quanto.
Chi è dentro non si crucci, in fondo sono solo giochi. E opinioni. E volemose bbene. Il solito, insomma.
Chi fosse fuori dalla lista, invece, si goda il nostro silenzioso applauso.
* Di bambù. Il vero sballo è dire: “no, grazie, preferisco il bambù”.
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