(di Mr. Black Pawn, del quale probabilmente è la foto che vedete qui accanto, se lo vedete tra gli stand di Essen avete più problemi di quanto sostenga il vostro analista)
Eccoci a Essen, e subito saltano all’occhio le novità… ah, le novità!
Vorreste comprarle tutte, vero? Sperperare la rata del mutuo in cubetti e fustella, dilapidare l’eredità di famiglia in miniature e dadi…
Se vi coglie il terrore di cadere nella frenesia d’acquisto, non fatevi prendere dal panico: il vostro amato (?) Pedone Nero è qui per disincentivarvi dall’acquistare qualsiasi cosa.
Ma dato che sono pigro, e dato che davvero non credo che le novità di quest’anno meritino una mole considerevole del mio tempo, vi dirò perché non comprerò una serie di gettonatissimi titoli basandomi su prove indiziarie, su prime impressioni e soprattutto su tanti, tanti pregiudizi.
Insomma, sparerò sentenze come un qualsiasi rappresentante di quella razza di creature maligne del folklore nordico (sì, intendo proprio quelle piccole creature umanoidi dalla pelle verde e dai lineamenti appuntiti).
A voi: i giochi sono in ordine alfabetico tutto mischiato.
A Few Acres of Snow
Ha le casette del monopoli, è solo per due e non riesco a pronunciare il titolo senza sputare.
Village
E’ degli stessi autori di “A Castle for All Seasons”. Che sono inspiegabilmente ancora in attività.
Eclipse
La versione shareware di Twilight Imperium, col bonus di materiali e prezzo improponibili. Inoltre, l’autore si chiama Touko Tahkokallio, e vi sfido a leggerlo senza ridere.
Alba Longa
Hai un quantitativo di controllo sul gioco equivalente al controllo che hai su un attacco di diarrea, e i due termini di paragone condividono in qualche modo il flavour.
Lupin III
Mi rifiuto di giocare a una roba su Lupin che ha un manuale di 14 pagine. Ma vabbè, tanto non sono arrivate le scatole. La miniatura di Zenigata è un po’ più alta delle altre e questo rovina irrimediabilmente il gioco.
Ora et Labora
Perchè Rosemberg deve piantarla, col Worker Placement e la vita agreste. Anzi: perché Rosemberg deve piantarla.
011
Non sono riuscito ad andare oltre il quinto rigo dell’introduzione senza ridere.
Power Grid: First Sparks
Friedemann, c’è un limite oggettivo a quanto sangue puoi cavare da una rapa.
Antiquity
Perchè prima devono dirmi come hanno calcolato il tempo medio di gioco in 150 minuti. E perché tutti quegli esagoni mi danno il mal di testa.
Dungeon Fighter
Ehi, ragazzi, se voglio una variante delle bocce ci sono già i giochi del Porazzi.
The Forgotten Planet
Un gioco di Quondam revisionato da Quondam. Dubito di riuscire a tradurre le regole in italiano.
Prêt-à-Porter
Perché il tema è da femmine. E non c’è neanche una tetta nella scatola.
Dungeon Petz
Animali che cagano. Lo ridico: animali che cagano. Grazie, Vlaada, se ne sentiva il bisogno.
Lost Temple
Un gioco di Faidutti in cui si sceglie un personaggio diverso ogni turno. Intrigante. Se fossimo nel 2000.
Per adesso basta, ma a gironzolare in fiera qualche altro commento mi viene in mente di sicuro.
Intanto io sono qua a giocare, e voi no, e dunque ne godo.
A presto, cosi.
Mr. Black Pawn
IL PUZZILLO 
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